La lingua della città che non esiste - Italiano e dialetto nella formazione dell'identità nazionale #461946

di Giuseppe Polimeni

Biblion Edizioni

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Nel Proemio all’“Archivio Glottologico Italiano”, Graziadio Isaia Ascoli prende in analisi il modello della vita civile e nazionale tedesca, perché «la salda unità intellettuale e civile dellaGermania» risulta «affatto moderna», ma «così profondamente salda» appare «l’unità della sua lingua». È l’effetto di un processo in cui «l’energia della progredita cultura, e del ridesto sentimento nazionale» si è congiunta «a un’operosità infinita», in un percorso che ha portato «ogni studio del vero e dell’utile» a determinare un «movimento di ogni attività civile», un «affratellamento in ogni industria della mente e della mano», un’«unione d’intenti e di affetti» tali da colmare ogni «distanza materiale» tra i tedeschi, rendendoli tutti «cittadini di una città che non esiste».
Questo libro si propone di illustrare momenti diversi dello «scambio continuo» in cui in Italia, tra Ottocento e Novecento, si manifesta la forza del vivere comune nel costituirsi della lingua: viene alla luce un processo in cui la penna degli scrittori e quella degli studiosi lavorano a costruire una consapevolezza diffusa, che gradualmente conduce gli italiani verso una moderna identità di espressione e di comunicazione.
A partire dall’indagine dialettologica di Francesco Cherubini e di Carlo Salvioni, attraverso la prova esemplare della divulgazione erudita proposta dai cultori della storia locale, si arriva a toccare la ricerca trasversale affidata a proposte editoriali complesse (quelle di Luca Beltrami e di Marino Parenti intorno alle edizioni illustrate dei Promessi sposi), per considerare l’esperienza di mediazione del comico messa in atto nella collana dei “Classici del ridere” da Angelo Fortunato Formiggini. Tocca agli scrittori del secondo Novecento definire una realtà nuova, che cerca nella lingua l’espressione di un disagio e di una resistenza: le pagine di Romano Bilenchi, come quelle di Lucio Mastronardi, nell’incrinatura della narrazione, fanno cadere l’idea del racconto tipica di una tradizione per certi versi ormai stanca e, partendo da modelli condivisi (tra questi proprio Manzoni), fondano su un codice finalmente comune la possibilità di raccontare le fratture della società e dell’individuo.

 
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Altre informazioni:

ISBN:
9788833831107
Formato:
ebook
Editore:
Biblion Edizioni
Anno di pubblicazione:
2020
Lingua:
Italiano
Autori:
Giuseppe Polimeni
Protezione:
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