Il «Primato» di Giuseppe Bottai: cultura e politica (1940-1943) #16141

di Lorenzo Tronfi

Moderna Edizioni

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Il saggio è il risultato di un’attenta analisi condotta sulla rivista «Primato, lettere e arti d’Italia», voluta da Giuseppe Bottai, diretta dallo stesso con la collaborazione di Giorgio Vecchietti e di Giorgio Cabella e pubblicata, dal marzo 1940 al luglio 1943, durante la seconda guerra mondiale, nel complesso periodo storico della crisi del partito e del regime fascista. Prestando la dovuta attenzione ai diversi interventi succedutisi nel corso degli anni in merito al rapporto cultura-politica nell'età fascista, il volume si prefigge di ricomporre specificatamente il dibattito ideologico e insieme politico del periodo 1939-1943, volgendosi verso la storia della cultura italiana di questo periodo. Si cerca, così, di ricostruire le opinioni manifestate nei diversi fogli delle distinte correnti di pensiero presenti nel fascismo dell'epoca: quella giovane, irrequieta e rivoluzionaria, espressa nella stampa dei G.U.F., quella intransigente e più tradizionale, propria degli irreducibili fascisti legati alle origini del regime, o quella più moderata, talvolta attendista, con una levatura intellettuale più raffinata e colta, riflesso della personalità di Giuseppe Bottai e dei suoi collaboratori. Affiora in tal modo un dibattito, inaspettato e vivace, manifestatosi attraverso le riviste, pronto, davanti al profilarsi dell'intervento in guerra, a schierarsi con il Regime, ma che diviene anche, inevitabilmente, eco involontario del successivo ridimensionamento dell'azione bellica italiana e che risente dell’incrinarsi dell’adesione degli intellettuali al fascismo e della seguente crisi del partito e del regime stesso. «Primato», in questo contesto, rappresenta la più importante porta d'accesso ad uno studio sistematico della cultura del periodo, innanzi tutto perché la sua parabola ricopre proprio gli anni 1940-1943 (con una gestazione lunga durante il 1939), quindi dall'ingresso in guerra alla fine del regime fascista nazionale, ma anche perché esso, oltre ad essere una palestra ed una fucina di talenti intellettuali, cercò, secondo la manifesta volontà di Bottai, di essere un catalizzatore di consenso verso una mediata e particolare ideologia del fascismo, indirizzandosi soprattutto verso i giovani. L'obiettivo primario dello studio è stato quello di presentare un panorama completo della stampa d'opinione nel periodo 1939-1943, filtrata attraverso l’esperienza di «Primato, lettere e arti d’Italia», individuando i fermenti presenti all'interno della cultura fascista, le diverse linee d'indirizzo e le progettualità, che, in qualche caso, ebbero epigoni nella storia successiva. Compaiono, perciò, riferimenti ad altre riviste pubblicate dai Gruppi Universitari Fascisti, come «Il Bò» di Padova, «L’architrave» di Bologna, «Rivoluzione» di Firenze e «Roma Fascista», che ebbero nel Ministro un attento estimatore e su «Primato» frequenti interlocutori. Segnatamente, nelle pagine di «ABC», il periodico pubblicato da Bottai nel secondo dopoguerra, sono stati raccolti alcuni importanti interventi sull’esperienza di «Primato», che lumeggiano con chiarezza i rapporti fra Bottai ed i suoi collaboratori. Nel volume non mancano particolari interessanti derivati dall’approfondita indagine archivistica condotta prima di tutto sui documenti presenti nell’Archivio Giuseppe Bottai, dove sono stati trovati importanti carteggi intercorsi fra i collaboratori di «Primato» ed il Ministro, carteggi che mettono in luce il quadro delle relazioni interpersonali fra quanti fecero parte della redazione della rivista, o semplicemente collaborarono con essa. Oltre a questo, sono stati esaminati anche l’archivio di Giorgio Vecchietti, condirettore di «Primato», l’archivio di Giorgio Cabella, segretario di redazione, e l’archivio di Carlo Morandi, autore degli articoli d’interesse storico. Sono stati analizzati i documenti e le lettere relativi alla collaborazione di Ugo Spirito, di Camillo Pellizzi e di Concetto Pettinato a «Primato». E’ stato inoltre rintracciato ed esplorato l’archivio del giornalista e scrittore Paolo Monelli, autore di un’interessante rubrica apparsa nelle pagine di «Primato», intotalata Le parole della guerra. Infine, è opportuno segnalare quanto la ricerca si sia avvalsa, oltre alle indicate fonti giornalistiche ed archivistiche, di un vasto apparato bibliografico, che spazia, nel tempo, dai primi giudizi espressi nell’immediatezza del dopoguerra, fino alle pubblicazioni più recenti, che concorrono a disegnare un quadro complesso e variegato del periodico, ricco di suggestioni intellettuali, spesso segnate da una vivace vis polemica. Il lavoro ricostruisce una dinamica immagine dell’operato di Bottai, che attraverso la rivista «Primato» si mostra intento a raccogliere consenso verso la propria visione del fascismo, attraverso una sorta d’irenismo, incline ad accettare anche intellettuali in predicato d’essere oppositori, pur di ricondurre al centro del dibattito culturale l’azione svolta dal Regime durante il ventennio.
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Altre informazioni:

ISBN:
9788890416415
Formato:
ebook
Editore:
Moderna Edizioni
Anno di pubblicazione:
2011
Dimensione:
1.42 MB
Lingua:
Italiano
Autori:
Lorenzo Tronfi
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