Stella Polare #881584

La silloge (raccolta di scritti significativi) di Giancarlo Parpinelli con il titolo di STELLA POLARE ci rimanda, nel corso della lettura di ciascuna poesia, che è sintesi, a immagini: a volte sono precise come “le mani del fornaio che impastano” (FORNAIO) a volte sono più vaghe come “luce come diamante” (STELLA POLARE) a volte informi come “di moto appare immoto” (TEMPO).
La brevità e la sintesi sono frutto di un’elaborazione più complessa fatta di appunti presi all’improvviso, come lui ci racconta, quando la mente li ferma; escono come pensieri e Giancarlo è lì pronto e li fissa nel suo taccuino tascabile che sempre porta con sé dovunque si trovi.
Come le canzoni, (ci canta Vasco Rossi) “....a noi non resta che scriverli in fretta perché poi svaniscono e non ritornano più...)
Così scorrendo i titoli di questa raccolta ne esce quasi un cortometraggio fatto di 40 fotogrammi:
13 - Primo passo, sfida, ripresa, pensieri, fornaio, pane, stella, sogno, stella polare, tempo, ascolto, madre, sabbia,
13 - evanescente, vaghezza, silenzio, cuore, donna, perfezione, meditare, ricordo, focolare, spazio, musa, tela bianca, verbo,
13 - omaha, aria, brezza sul lago, moti, scatola rossa, il fato, sole e luna, percorrendo l’effimero, colori, proposito, stagioni, raggi, verdeggiare,
1 - acqua.
A scorrere velocemente questi titoli sembra di percorrere uno spazio tra cose fisiche ed emozioni e sensazioni che come un fiume dalla fonte al suo estuario altro non sarebbe che acqua (come l’ultimo titolo) se qualcuno non ci avesse prestato attenzione.
Certo le parole sono fatte di lettere e di suoni quando le pronunciamo: ciascuno le interpreta spesso oltre al significato stretto di ciascuna.
Qui come degli ingredienti vanno a formare un impasto omogeneo da assaggiare e cercare di degustare.
“Pensieri e parole” titolava ancora un cantautore che ci riporta ancora a questo passaggio dove la poesia prende forma (scritta) prende suono (letta) e dà sempre emozioni (fantasia).
Ci sono due modi per “consumare” poesie: leggerle o ascoltarle. Gli audiolibri ci aiutano... a patto che riusciamo (sforzandoci) ancora a vedere le lettere con la mente… perché sono queste a formare le parole e queste, poi, i pensieri.
Alfonso Vesentini