Dittico dei prodigi #556114

“ Essi pensano la loro esistenza di poeti, e il loro pensiero si nutre della spinta che il passato (e più giusto sarebbe dire la tradizione) esercita sul presente, continuamente proteso su di esso. La loro invenzione fiorisce, cresce, si sviluppa, si amplifica all’interno di un flusso evolutivo nel quale ogni precedente esistenza poetica non esaurisce mai del tutto la propria durata, trasmettendo, alla successiva, la sua memoria filogenetica.Non è forse questo il vero prodigio ? Essere poeti non in uno spazio e in un tempo circoscritti ma in una coscienza poetica che è l’estensione di una memoria che incede, che si trasmette ereditariamente e si rigenera attraverso nuove forme espressive che trattengono la traccia di ciò che erano in precedenza?Al lettore che saprà tenersi ben distante dal pensiero comune capiterà, leggendo questo libro, di riconoscere se stesso in armonie alle quali sentirà di appartenere da sempre ”. Bartolomeo Smaldone