Caleidoscopio #894525

“Il futuro verrà da un lungo dolore e da un lungo silenzio” Cesare Pavese.
Così da una esperienza forte ho cercato le parole per tracciare il mio futuro…
Epilogo
Le poesie hanno vita propria, fanno voli pindarici che non puoi sospettare, s’allungano, raccontano, deviano dalla traccia, aspettano, ritornano, si nascondono, s’accorciano, diventano forti e decise.
Le parole che scegliamo sono un mezzo singolare per articolare il pensiero e dimostrare l’emozione provata da trasmettere senza più reticenze o censure; solo poeticamente parlando, raggiungono l’attenzione e l’ascolto degli interessati, sfidando la ritrosia stessa dell’autore/ autrice che deve uscire allo scoperto e condividerle.
È questa una poesia evocativa che non parla d’amore, eppure lo contiene tutto.
Non l’amore tra due persone ma quello tra me e ciò che mi guarda mentre vivo, soffro, sbaglio, lotto, ricordo, cerco mentre scruto l’universo ma forse è l’universo a scrutare me, perché è bello credere nel miracolo della vita fino in fondo.