Pareidolia due ovvero le cinquanta ceramiche della tribù della Volpe #874819

di Gian Paolo Spaliviero

Gian Paolo Spaliviero

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È successo che su di una scarpata che sta presso un sito ove si favoleggia esistesse un insediamento Neolitico, ho trovato degli strani sassi che sembrano in qualche modo essere stati modificati dall’uomo tramite incisione o abrasione di parti, se non addirittura dipinti.
Assieme ai sassi, sempre sulla collina e poi lungo il fiume non lontano,  ho trovato molti frammenti di ceramica; non sembrano frammenti di vasi, salvo pochi,  ma pezzi informi per i quali per ora non ho una spiegazione ma che potrebbero tutti essere attribuiti all’attività di più gruppi affini partiti dalla collina madre.
Ho portato a casa alcuni di questi sassi e delle ceramiche ed essendo convinto che in essi si nasconda in effetti qualche messaggio dei nostri antenati, ho cominciato ad esaminarli e studiarli fino ad arrivare alla conclusione che le cose stanno veramente in questo modo; ci credo.
Io ci credo, ma ho fatto l’errore di farle vedere a qualcun altro, le pietre, le ceramiche e le fotografie che ne ho fatto, e tutti mi hanno preso per un visionario se non direttamente per un pazzo.
I più eleganti ripetono fino all’ossessione questa parola Pareidolia, gli altri
sostengono che non c’è niente sulle pietre e che si tratta di una mia distorsione mentale, mi chiedono addirittura se sono sobrio quando affronto queste ricerche.  A questo punto avrei potuto dar loro ragione e rinunciare, ma il problema è che  sono sicuro di me e di quello che vedo, penso che queste apparizioni siano troppo sofisticate e troppo ricorrenti per non essere autentiche.
Ho tentato perfino invano di consegnare il tutto alla Soprintendenza, nella persona della responsabile di turno, ma si è perfino schernita.
A questo punto mi sento libero.
Sono da sempre molto testardo e più insistono più mi accanisco per dimostrare la mia tesi… vediamo come va a finire.
In ogni caso, anche se io fossi vittima di pareidolia acuta, il fatto che chiunque guardi le pietre e le ceramiche  e veda un suo mondo fantastico, è già una cosa meravigliosa e apre le porte di un universo sconosciuto, di mille universi.
Se al contrario ho ragione io, potremmo tramite queste magiche pietre gettare uno sguardo fino ad oggi impensabile sulla nostra preistoria e pervenire ad una maggiore conoscenza dei nostri antenati.
Prima di affrontare la descrizione di quello che si trova sui sassi,  visto che io ritengo che essi siano stati rimaneggiati dall’uomo primitivo nel Neolitico o forse prima,  atteso anche che nel tempo possono aver subito  danni e abrasioni,  conviene fornire un minimo  inquadramento storico sulle varie fasi della Preistoria piemontese.
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Altre informazioni:

ISBN:
9791223918586
Formato:
ebook
Anno di pubblicazione:
2025
Dimensione:
10.8 MB
Protezione:
watermark
Lingua:
Italiano
Autori:
Gian Paolo Spaliviero