Non guardai più le stelle #869998

Le parole sono essenziali, permettono di comunicare con l'altro. Portano le persone a toccare il cielo o cadere nel vuoto in un minuto: Usatele bene, per non ferire nessuno! Le poesie, come i testi di questo libro, usano parole che danno voce all'anima. Sono dei puzzle di propria vita vissuta o di altre persone; di attimi felici o tristi, che s'incastrano tra di loro e segnano il percorso di vita. Tutti testi mirano proprio a questo: sono pezzi di vita descritti col cuore, ove tutti si ritrovino e si accomunino. Spera vi piaceranno. Nacque in un paese di nome Piedimonte Matese, il 24/09/55. Da famiglia con poche risorse, ma prese il diploma di Ragioniera. A 22 anni vinse il concorso e fu assunta dal Banco di Napoli, ove lavorò per 35 anni. Anni portati avanti con dignità, perché le piaceva lavorare. Ha iniziato a scrivere per non morire di dolore a causa della malattia di suo marito: un tunnel senza uscita. Basta poco veleno a far passare la voglia di vivere. E NON GUARDÒ PIÙ LE STELLE. A mani giunte pregava Dio, perché solo Lui compie miracoli! Ha scritto per vincere il dolore, per non morire! Spera di esserci riuscita.