La Pelle. #849197

di Alfonso Sica

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Più di una volta mi sono chiesto cos'è la poesia e la domanda mi si è posta un tempo, come mi si pone oggi e per di più anche nella stessa e nell'eguale misura. Siffatta domanda, oggi sorge in me peculiarmente quando rispolvero gli indirizzi letterari, ossia quando mi addentro nella lettura di romanzi altrui, quando vagheggio tra le novelle duecentesche e trecentesche del secondo millennio (basso medioevo) e indi tra le poesie più belle di stile provenzale e siciliano dell'alto medioevo, specie tra le firme stilnoviste di un Guido Guinizelli, o di un Guido Cavalcanti (duecento, basso medioevo), sino alla magnifica scrittura di Dante Alighieri. Nella misura più semplice, direi tecnicamente, si usa far riferimento alla poesia come a un genere letterario che sfida i confini convenzionali, comprendendo una miriade di stili, forme ed esplorazioni di temi risolti in chiave digitale. Del resto, siamo da diversi anni intercalati in un'epoca in cui tutto ci può apparire banale e persino inadeguato a fronte dell'uso indiscriminato delle tecnologie informatiche e digitali, altamente perfezionate dal punto di vista comunicativo, indice certamente di un cambio di rotta anche nell'area divulgativa, oggi si può parlare del non più l'analogico, ma del più digitale, al punto da rendere tutto possibile, tutto più facile, tanto che la poesia a seguito del fenomeno digitale riesce a trovare una maggiore divulgazione. Tornando a trattare la poesia, ben sappiamo che essa, o che sia espressa in semplici versi o con l'aggiunta della rima, essa comunque trascende i limiti della semplice prosa, intrecciando parole, ritmo e immagini, per creare un arazzo di emozioni, di esperienze e di prospettive sempre diverse e coinvolgenti. Eppure oggi l'idea sostantiva è quella di riuscire a trarre lo stesso piacere emozionale e conoscitivo, sia dalla poesia, che dal testo di una canzone. Per aiutarci in questo scopo, mi appare positivo spolverare la memoria, facendo ricorso alla poesia minore, quella del 1300, ritenuta poesia borghese. Giacché non va dimenticato che a quell'epoca, a Firenze si affermò la tendenza a musicare determinate composizioni poetiche, come le ballate, i madrigali, le cocce, cioè quel genere di poesia ove si distinse il poeta ragusano Franco Sacchetti, nato nel 1332 e morto a Pisa nel 1400, autore delle celebri trecento novelle. Ebbene, in quell'epoca vi fu un musicista cieco, un certo Francesco Landini, che produsse anche poesie per musica. Per quanto mi riguarda, le mie poesie, di solito in rime e spesso anche per testi di canzoni, germogliano di notte, nel sonno, per poi scriverle, ma ricordandole la sera successiva alla notte del parto, giacché il sonno, simile alla morte, riesce a trasmettere un senso di pace interiore, ponendo fine alle preoccupazioni che assillano l'uomo durante il giorno, invitando a riflettere sul nulla eterno. Infondo la poesia in primis è una dote, grazie alla quale ci si può esprimere con qualsiasi persona capace di ragione, giacché essa diventa la massima capacità di dialogo, per cui il poeta può esprimere i suoi sentimenti riuscendo a far capire il suo interiore d'animo, ma anche ad altre persone. La poesia non ha lo scopo di razionalizzare, ma di esprimere in versi sentimenti e idee, di dare sensazioni, di richiamare quel qualcosa di molto intimo e personale. Pertanto l'arte di cui si tratta è un tipo di scrittura che trasmette delle emozioni, tanto che il poeta scrive le frasi in versi, giocando con le parole, che molte volte hanno un significato nascosto, esse esprimono la sua fantasia, la sua ispirazione, quest'ultima generata dalle esperienze intime del poeta. Eppure tale arte nacque prima dell'invenzione della scrittura ed è rimasta presente in tutte le culture alle diverse latitudini, per divenire una forma di espressione che si fonda sulle dimensioni musicali del linguaggio, quali il ritmo, l'accento, la sonorità, e tutto per trasmettere contenuti, onde evocare suggestioni, unitamente a emozioni. Tecnicamente la poesia è scritta in versi, con o senza rima, e il verso è una riga di testo della poesia, per cui dopo ogni verso si va a capo, mentre una strofa è un gruppo di versi, ed essa, la strofa, è separata da quella successiva, così per i versi, e infine da uno spazio bianco. In conclusione ci concediamo, scrivendo che artisticamente la poesia è scrittura di emozioni, gestita dalla conoscenza e dalla coscienza, per trasformare visioni interiori del soggetto in immagini semplici, dirette verso l'ambiente, direi verso altri e tutto eseguibile senza la musica o anche con la musica, giacché quest'ultima basta da sola a rendere ancor di più tutto maggiormente divino, essendo l'arte della musica, una meravigliosa summa di voce melodica presente nell'antro dell'animo umano.
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Altre informazioni:

ISBN:
9791222771861
Formato:
ebook
Editore:
Youcanprint
Anno di pubblicazione:
2024
Dimensione:
871 KB
Protezione:
nessuna
Lingua:
Italiano
Autori:
Alfonso Sica