Il corsaro e le philosophe - Il Regno di Napoli e le reggenze barbaresche nel settecento. Pratiche, linguaggi, rappresentazioni giuridiche #807458

di Francesco Serpico

Edizioni Scientifiche Italiane - ESI

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Gli assalti compiuti nel Settecento dalle ciurme di Tunisi, Tripoli, Algeri, Salé nel Mediterraneo furono considerati dai contemporanei come atti di pirateria o, all’opposto, l’esplicazione di una condotta bellica non dissimile da quella praticata dagli Stati europei sugli spazi marini. La questione costituisce la chiave di lettura per esaminare i problemi aperti, per la cultura giuridica, dal nuovo quadro politico delineato dalla dinastia borbonica che segnò una svolta nei rapporti tra il Mezzogiorno e il tradizionale nemico musulmano. Si trattò di una storia fatta di scontri e incomprensioni, ma anche di collaborazioni inedite e legami inaspettati. Un rapporto destinato fatalmente ad interrompersi all’indomani della Grande Rivoluzione e delle campagne napoleoniche. Nel nuovo ordine della “civilizzazione” e del “progresso”, le reggenze barbaresche sarebbero divenute l’emblema di una umanità barbara e selvaggia, portatrice di valori radicalmente antitetici a quelli occidentali. Da quel momento in avanti, il modello discorsivo del pirata come combattente senza legge e nemico universale avrebbe contribuito a nutrire una nuova retorica: quella coloniale.

L'AUTORE
Francesco Serpico è professore associato di Storia del diritto medievale e moderno nel Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza presso il Dipartimento Giuridico dell’Università degli Studi del Molise.
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Altre informazioni:

ISBN:
9788849554700
Formato:
ebook
Anno di pubblicazione:
2023
Dimensione:
1.46 MB
Protezione:
watermark
Lingua:
Italiano
Autori:
Francesco Serpico