Il testo diventa quindi una riflessione sulla natura dei consigli, sull'inefficacia di molti di essi e sul fatto che spesso, nonostante il desiderio di offrire soluzioni, i consigli non cambiano effettivamente la situazione. La conclusione, "Purtroppo spessissimo i consigli non servono a nulla", sembra suggerire una visione disillusa, ma allo stesso tempo leggera e ironica della condizione umana.

Labita gioca con la contraddizione: i consigli sembrano utili, ma in realtà sono inutili, un po' come una parodia della stessa funzione del consiglio. Si avverte anche un senso di distacco e disincanto, come se l’autore volesse mettere in evidenza quanto sia futile cercare risposte attraverso il semplice "dire" cosa fare. In un certo senso, il testo si fa un po' autoironico e invita il lettore a riflettere sulla natura stessa dei consigli e sull'incapacità di cambiarli in azioni concrete.