Galassia in fiamme #857283

Scrivo poco. Talvolta e per anni non scrivo niente. In realtà ho verso la poesia un rapporto di amore- odio soprattutto perché vedo intorno a me un mondo devastato dalle guerre e le ingiustizie, e mi accorgo che i poeti possono incidere ben poco sul degrado della cosiddetta civiltà. E poi anche perché non ho alcuna voglia di diventare un poeta “ laureato”: preferisco restare un precario così come precaria è la nostra stessa esistenza… Pertanto queste 52 poesie sono state scritte nell'arco di molti anni. Comunque la mia produzione si è andata addensando negli ultimi tempi probabilmente per l'esigenza che attualmente sento in modo particolare, di lasciare comunque una traccia di me… La prima: …la gente del bosco… risale ad oltre mezzo secolo addietro: la ricordo a memoria mentre molte altre dello stesso periodo sono andate perdute. Bene, per quanto riguarda il contenuto, se posso attribuirmi un piccolo merito è quello di avere cercato di dare voce anche a quelle sensazioni più negative di cui spesso ci vergogniamo: angoscia, depressione, pessimismo, fino ad arrivare all'esplorazione della disperazione e dintorni. So bene che questo le può rendere poco “digeribili” ma tant'è… Il titolo della silloge è “Galassia in fiamme”, che non è altro che il titolo di una delle poesie, alla quale sono particolarmente affezionato perché credo che racchiuda diverse cose che mi stanno a cuore: essa si riferisce all'ipotesi scientifica per cui la nostra Galassia un giorno collasserà inghiottita da un Buco Nero. Mi chiedo se l'ultimo uomo esistente ci avrà capito qualcosa nella vicenda dell'intero genere umano, domanda evidentemente retorica…
Costantino Castriota Scanderbeg
Sono nato a Napoli nel Marzo 1939. Dopo qualche mese sarebbe scoppiata la terribile Guerra Mondiale e Napoli sarebbe diventata la città più bombardata d'Italia… Da qui un'infanzia segnata dall'urlo delle sirene e soprattutto dalla grave tragedia familiare: Gigino, il mio carissimo fratello maggiore, deportato durante le convulse e gloriose Quattro Giornate e poi trucidato dalla barbarie nazifascista dopo una dolorosa odissea. Sono stato da giovane un contestatore “ silenzioso”, allontanandomi da un sistema che non ho mai accettato in pieno e che peraltro va sempre più degenerando. Trasferitomi a Rossano Calabro, ho lavorato nella scuola per circa 40 anni come educatore, un lavoro che mi ha fatto scoprire come è bello stare con i ragazzi e aiutarli a coltivare sogni… Per quanto riguarda la poesia, ne scrivo qualcosa più avanti nella descrizione: come dico, scrivo e pubblico poco. Comunque sono presente nella “Enciclopedia dei poeti contemporanei” (Aletti editore) , nell'antologia “ Frammenti del terzo millennio” (Controluna editore) , nella raccolta “ Garbino 2024” ( Aletti editore) , nella piccola antologia dialettale “ Vernacolando” (Pubblicazione indipendente).