Diario precario #807804

di Giuseppe Luongo

Aletti Editore

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Moltissimi versi scritti in gioventù sono andati persi. Ma dal 14 febbraio 2018 ho raccolto con metodo tutto quanto ho avuto bisogno di scrivere: lavoro, lutti, pandemia, svolte e rivolte, traguardi provvisori, gioie e delusioni, dolori, scommesse, sfide, utopie necessarie e sogni possibili. Guardando intorno, leggendo e ascoltando, sempre.
Ricordi, amori e visioni, sempre. I versi mi sono serviti per vivere e sopravvivere, e per scegliere tra quello che si può scegliere. E quando non c'è stata scelta mi hanno sorretto.
“Diario precario”, perché non voglio smarrire il filo del pensiero e perché precaria è la vita e la condizione umana. In una vita ci sono molte vite concomitanti che insistono sugli stessi giorni e sugli stessi anni, e questo spiega la scelta di una settantina di poesie, tra oltre seicento, suddivise in dieci paragrafi a cui si è aggrappato il filo del tempo, e che compongono, approssimativamente, il mosaico di un racconto certamente personale ma anche collettivo, in dieci capitoli di vite vissute. Massimo Troisi, ne “Il Postino”, dice a Pablo Neruda: “La poesia non è di chi la scrive, ma è di chi gli serve!”, ed ha ragione.
Oggi moltissimi hanno uno straordinario bisogno di poesia, anche quando non lo sanno. Di certo io ne ho un tremendo e benedetto bisogno.
Nasco a Napoli il 01.01.1955. Mia madre mi raccontò in seguito che quella è la data buona per i documenti, ma che in realtà ho visto la luce alle 5 del mattino del 28 dicembre 1954. Ho un debito di poesia che tenterò di onorare anche con quei quattro giorni di clandestinità dal mondo ufficiale. Scrivo in versi come bisogno del pensiero più libero fin da quando frequentavo la seconda media. Nel giugno del 1974 ho conseguito il Diploma in Informatica presso l'ITIS “Augusto Righi” di Napoli. Da allora con l'Informatica e con la tecnologia in generale non ho avuto corrispondenze di amorosi sensi. Ho fatto il militare di leva obbligatoria per 14 mesi tra il 1974 e il 1975, a Pinerolo.
Sono stato ferroviere per oltre 13 anni in Piemonte, poi dipendente di Poste italiane per oltre 30.
Delegato e poi sindacalista CGIL, ferroviere e postino, sindacalista per il disarmo, pensionato agitato. I versi mi hanno aiutato a fare il meglio che potevo da Napoli a Ceva, Novara, Livorno, Firenze. Sempre tornando, da 33 anni, a Quercianella Frazione di Livorno, dove tuttora vivo e scrivo.
CON LA PREFAZIONE DI ALESSANDRO QUASIMODO
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Altre informazioni:

ISBN:
9788859187295
Formato:
ebook
Editore:
Aletti Editore
Anno di pubblicazione:
2024
Dimensione:
2.45 MB
Protezione:
watermark
Lingua:
Italiano
Autori:
Giuseppe Luongo