La posta #87528

In ogni parte d’Italia esistono luoghi che raccontano storie che echeggiano un lontano passato, in cui tutto pare continui a scorrere seguendo ritmi lenti e pacati che altrove sono andati perduti nella frenesia di un’epoca che corre troppo velocemente. Questi luoghi, non sono solo testimonianza di una Storia ricca di tradizioni e antichi sapori, ma sono anche scrigno dei ricordi di un’intera comunità. Attorno all’unico ufficio postale di un piccolo paesino calabrese situato su uno sperone roccioso sulla vallata del Precariti, prende vita davanti agli occhi dell’autore un teatro pittoresco colmo di significato, in cui i personaggi recitano un copione che sembra sempre uguale, a cui restano aggrappati come in un’esistenza che scorre senza tempo fatta di valori umani e semplici gesti che permeano la vita di ogni giorno. Francesco Vigliarolo ritorna alle sue origini e tra una scena e l’altra ripercorre la storia della sua famiglia, che è forse la storia di tante famiglie del sud segnate dalla guerra. Con sguardo malinconico, ma consapevole e coinvolto ci rende partecipi di una Calabria che resta nel cuore, che non muore e che ha ancora tanto da dare.