Il folle volo #26428

Tre racconti metafisici, faustiani, avvincenti, ad opera di un giovane promettente ed entusiasta.

Il generale si fece largo tra i suoi uomini e mi raggiunse sul quadrato: “Mio caro Faust! Lo sapevo… lo sapevo… lei ce l’ha fatta!” Ero ancora senza ossigeno, incapace di pensare a una risposta. Hoffmann si girò verso i suoi e fece segno di caricare e puntare le armi. Incredulo, con la forza della disperazione, gli urlai:“Che cosa significa questo!? Non erano questi i patti!” Mi sentivo come un animale: l’istinto di sopravvivenza mi fece delirare.Hoffmann sembrava totalmente a suo agio in quella situazione. Con tono pacato e mezzo divertito mi rispose:“Oh povero… ma perché fa così?! Ma non ricorda?! Io dovevo fare il ruolo di Dio, nella nostra commedia...”