Società e scienze sociali - saggio (29 pagine) - Una strana intervista con Mariano Equizzi, in cui vi è anche una forma diversa di realtà, plausibile, quindi quantica? Più che un'intervista, quasi un racconto
In quest'intervista a Mariano Equizzi i contorni del reale acquisiscono strane fisionomie, quel che appare solido viene in realtà sfrondato dalle apprentemente solide architetture del tangibile da cui appaiono, feroci e inquietanti, stilemi di altre realtà che bussano non solo alla nostra percezione, ma emergono pure dai media informatici in cui la Rete annega per darci, cosa? Quale messaggio, quale informazione viene in superficie, ribollente di mostruosità di cui forse anche Lovecraft se n'era reso conto? Un manuale di sopravvivenza, quello di Equizzi, forgiato sulle complessità memetiche di un sistema sociale, politico ed economico che stritola non visto da molti, elogiato da troppi.
Regista palermitano underground, noto anche per il cortometraggio R.A.C.H.E. che prende le fila dalle suggestioni eymerichiane di Valerio Evangelisti, nonché animatore tecnologico in VR e cultore di un fantastico connesso alle strutture angolari del nostro universo casualmente antropico, dalla fine degli 80, con il seminale Syrena, Mariano Equizzi investiga e interferisce nella zona incognita che si trova al confine tra tecnologie digitali e rivoluzioni creative delle avanguardie del secolo scorso, in cui è nato e da cui trae artefatti tecno-logici per la libera azione dei millennials.