Genealogia della morale #6863

di Friedrich Wilhelm Nietzsche

Newton Compton Editori

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Introduzione di Sergio Moravia
Traduzione integrale di Vanda Perretta

È questa una delle opere più inquietanti, eversive e provocatorie di Nietzsche. Seguendo una logica assolutamente implacabile, dettata dalla «volontà di verità» e dal desiderio di riesaminare criticamente le strutture millenarie del pensiero occidentale, il filosofo tedesco giunge a distruggere tutte le certezze ordinarie dell’uomo, approdando per la prima volta alla compiuta teorizzazione del nichilismo etico. Moltissimi i motivi che influenzeranno tanta parte della letteratura e della filosofia del Novecento: la scoperta di un irrazionale, inconoscibile «sottosuolo» dell’uomo, teatro di eventi oscuri e crudeli, l’analisi degli istinti primari e della dinamica della repressione, l’accettazione degli aspetti meno positivi e più spregevoli dell’individuo.

«Noi che cerchiamo la conoscenza, ci siamo sconosciuti, noi stessi ignoti a noi stessi, e la cosa ha le sue buone ragioni. Noi non ci siamo mai cercati, e come avremmo potuto, un giorno, trovarci?»



Friedrich Wilhelm Nietzsche

nacque a Röcken, in Germania, nel 1844, e morì a Weimar nel 1900. Appassionato di musica, compì i suoi primi studi nel campo della filologia classica, pubblicando nel 1872 La nascita della tragedia dallo spirito della musica. Le sue opere esercitano ancora oggi una profonda influenza sul pensiero filosofico occidentale. La Newton Compton ha pubblicato Umano troppo umano; Così parlò Zarathustra; Al di là del bene e del male; Crepuscolo degli idoli; L’Anticristo; Ecce Homo (raccolti anche in un volume singolo); La gaia scienza; Genealogia della morale; Verità e menzogna; La volontà di potenza, Aurora e il volume Le grandi opere (1870/95).
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Altre informazioni:

ISBN:
9788854138766
Formato:
ebook
Anno di pubblicazione:
2013
Dimensione:
1.77 MB
Lingua:
Italiano
Autori:
Friedrich Wilhelm Nietzsche
Protezione:
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Recensioni degli utenti(1 recensione)

  • Pubblicato da giava@live.com il 31 Oct 2012

    5
    Nietzsche,la morale,la verità e l'artista (nascosto in lui).

    Nietzsche in diversi dei suoi ‘aforismi’ _e soprattutto in “Genealogia della Morale”_ha constatato la problematicità della ‘verità’ e l’impos-sibilità di definirla nella filosofia della sua epoca (diciamo da Schope-nhauer in poi,forse ?). L’assillo nietschiano è ‘ la verità’,che dalla na-scita della filosofia greca (che colloca addirittura nei presocratici) la-tita e non è mai stata alla portata di alcun filosofo. Forse da qui nasce la sua genealogia ( una tautologia in effetti ),che poi si appunta sulla morale,in quanto,non essendoci verità,la morale viene promossa a valore fondante del mondo del pensiero e dell'agire. Dopo la ‘morte di Dio’ viene dunque,subito dopo nel pensiero di Nietzsche, l’impos-sibilità della verità, e quindi la scelta della morale ? Ma se una filoso-fia privilegia la morale esiste poi un giudizio filosofico sul mondo ? E ,di conseguenza, si è filosofi ?!!! Allora Nietzsche è veramente ‘dif-ficile’ da afferrarsi ? Oppure,come uno dei suoi maggiori conoscitori, Giorgio Colli, pensa, è un ‘non filosofo’,ossia solo un ‘moralista’ nell’ epoca che inaugura ‘il moderno’,dopo la caduta di valori già prodot-tasi( e testimoniata già ) verso la 2a metà dell’800 (nichilismo) ? Non filosofo in quanto è da tener presente che lo stile di Nietsche è non solo asistematico( beninteso in quanto nessun ‘sistema’ precedente ha raggiunto ‘la verità’, per cui,essa ,probabilmente,le pare afferrabi-le soltanto per lampi, per improvvise intuizioni, per ‘veggenza’ anche forse, dato che lui_come Schopenhauer_ è molto vicino alle filosofie Indiane _Vedanta,Zen, Buhhismo, ecc. _ed ecco allora sullo sfondo emergere chiaro che in effetti o soprattutto i poeti ,e dunque gli arti-sti in genere,attingono ad un frammento di verità. Qui si rivela una parte della natura ‘artistica’ di Nietzsche ( penso allo “Zarathustra” soprattutto o agli “Idilli di Dioniso” e da non trascurare, come pur-troppo molti hanno fatto,la musica una delle arti che ebbe un posto ben preciso,e per lungo tempo,nella mente e nella sensibilità del fi-losofo di Roecken _l’amicizia con Wagner e Peter Gast lo dimostra-no a sufficienza, compreso la composizione di alcuni ‘lied’ ,spesso letti soltanto da alcuni 'specialisti' ). Per concludere e stando ai fatti le idee filosofiche di base di Nietzsche hanno influenzato e ispirato diversi successivi ed eccellenti suoi lettori: da Heidegger, Hyppolite, a Foucault,Deleuze, Derrida,ecc. Ed è soprattutto Foucault ( forse il massimo dei pensatori del'900 scorso appena conclusosi_ già da 10 e più anni oramai ! _a mio parere) l'erede che amplia e approfondi-sce certe idee-guida del filosofo dei dintorni di Leipzig, soprattutto andando a fondo sulla 'verità' ( da qui la nascita di "Storia della fol-lia" in quanto il filosofo tedesco piombò negli ultimi anni della sua vita nello spazio della follia proprio per le sue ricerche ossessive della verità _cosa accaduta già in precedenza, ad esempio, già a Sade,Hoe-lderlin,Gerard de Nerval anch'essi usciti di senno,ricordiamoci_Sade si fa imprigionare per comportamenti quasi confinanti con 'la follia', eh ,pur senza esserlo ?), e indagando specificamente sul 'potere' strettamente legato alla 'morale',sia pure politica; ma anche metten-do in dubbio l'io come autore ( in quanto certe conoscenze supreme _ quelle di Nietzsche ad es.provengono da strati inconsci e misteriosi della coscienza individuale,anche sulla scorta del famoso 'Io è un altro' di un contemporaneo di Nietzsche_mai conosciutisi fra loro_, un certo Jean Arthur Rimbaud nella famosa lettera a G. Izambard del 13/ 05/ 1871 ,proprio da 'creatore'_artista ),riallacciandosi quindi a tutto l'essenziale di Nietzsche ,come dicevo sopra. L'importanza di Foucault deriva anche da quella del suo 'maestro' di pensiero, Frie-drich Wilhelm Nietzsche ?