De Illyrico et Moesia - Percorsi Europei nei Balcani #708963

L’integrazione europea non potrà considerarsi compiuta fintantoché non includerà tutte le aree fondamentali dell’Europa, quelle che le hanno dato la sua forza propulsiva (dall’Anatolia all’estremo Nord, dalle steppe pontiche all’area alpina), aprendosi anche alle loro diverse culture (slava e balcanica, islamica e caucasica). Solo così si eliminerà quell’endemica conflittualità intestina  che ha provocato i maggiori conflitti europei (da Sarajevo a Danzica, dal Kosovo all’Ucraina).
Queste difficoltà dell’integrazione del nostro Continente si riscontrano anche in un’area a noi vicinissima ed affine, quella dei Balcani Occidentali, che, negli ultimi decenni, ha conosciuto almeno altrettanti conflitti quanto l’area post-sovietica. L’Unione Europea e  il Governo italiano si preoccupano giustamente di favorire, nel contempo, l’integrazione di questi territori in Europa e la pacificazione fra le parti dei recenti conflitti, mentre il Consiglio d’Europa e l’Unione hanno opportunamente lanciato programmi di cooperazione culturale.
L’Associazione Diàlexis, coerentemente con il suo progetto culturale, avendo operato in modo analogo relativamente alla ferita più tragica dell’Europa, l’Ucraina, tema per altro al di là delle modeste possibilità di un’associazione culturale locale, intende applicare il proprio metodo inserendosi negli sforzi delle Istituzioni in campo culturale e sociale nei Balcani Occidentali,  in particolare ricercando e promuovendo gli elementi comuni , da un lato, fra le diverse tradizioni culturali balcaniche, e, dall’ altro, fra queste e l’Identità Europea. Solo così si diraderanno le nebbie di guerra sollevate da ristrette e recenti visioni particolaristiche che hanno opposto popoli accomunati, nella storia, dalla comune appartenenza a grandi realtà come l’Impero Romano, la Cristianità, l’Impero Ottomano, e che conservano ancor oggi impressionanti tracce comuni delle loro eredità.