Una relazione tossica #392076

Cinzia Di Loreto ci narra la storia di un amore che nasce come un sentimento travolgente e naturale. Il rapporto tra Monica e Luca, un ex modello dai capelli biondi e lo sguardo tenebroso, nel tempo si trasforma in un incubo a occhi aperti. Quello che prima sembrava un ragazzo gentile e affascinante si rivela per essere un narcisista perverso e prevaricatore. Il principe azzurro si trasforma così in carnefice con Monica costretta al ruolo di vittima. Una relazione tossica ci parla di un'insana e purtroppo non rara dipendenza affettiva in grado di creare una gabbia fatta di sofferenza e angoscia. Ma esiste una via d'uscita e la lettura di questo libro sta a dimostrarlo. Questo romanzo autobiografico, diviso in quattro parti, rappresenta oltre la cronistoria di un amore malato anche una sorta di percorso di espiazione e consapevolezza che si conclude con un nuovo inizio.

Mi chiamo Cinzia Di Loreto e, proprio come te, anche io ho dovuto affrontare un periodo di crisi e momenti bui. Ricordo poco della mia infanzia, come pure dell'adolescenza. Proprio nell'adolescenza sono diventata timida e già alla scuola media cominciai ad avere difficoltà con i compagni. Tali difficoltà si ripercossero a breve nelle relazioni amorose. Specie in quella più importante. In poco tempo siamo andati a convivere ed era tutto perfetto. Non ero però consapevole di vivere in una relazione tossica. Ma proprio grazie al mio partner sono diventata Coach Spirituale. Da qui è nato il mio enorme desiderio di aiutare le persone a migliorare se stesse. Proprio per questo ho pensato di scrivere questa autobiografia per trasmettere un messaggio di speranza a tutti coloro che si trovano a vivere delle relazioni tossiche. Ho cercato di chiarire cosa sia la dipendenza affettiva e l'ho fatto tramite Monica, la narratrice e protagonista del romanzo. Non si parla ancora abbastanza di quanto dietro ai maltrattamenti e ai femminicidi si nascondano spesso problematiche di dipendenza affettiva. Le relazioni tossiche si riconoscono perché non c'è dialogo, rispetto, empatia. L'amore non ha nulla a che vedere con il controllo, la paura, l'umiliazione. L'amore non annienta, non annichilisce. Nulla giustifica questi comportamenti, nulla giustifica un gesto violento.