Una pagina di ordinaria follia a Civita Lucana #719781

Si prenda una pagina di esistenza, in cuor già annunciata, in corpo a suo tempo plasticamente realizzata. In apparenza avanza linearmente, retta da logiche, plausibilità e altre regolarità matematicamente spiegate, universalmente plasmate, solitariamente sullo stesso piano in posa pari alloggiata. In realtà è sostanza che incrocia, interseca, interferisce reciprocamente, come l’una e mille voci ad accompagnare chi altrimenti s’arrischia in un monologo per la lavastoviglie: arrivano, tornano o approdano echi di ieri, di oggi, di memorie lontane e vicine, di tradizioni dotte e arabeschi incolti. Esse affidano al coro i riflessi di un ingegno che a volgersi è da molte parti, di una mente mobile e astuta, di un cantimbanco che a incarnare è la verità del folle, di uno sfogo del pensiero non controllato dalle finalità e regole della gerarchia e del potere, in poche parole: di un affabile incantatore a cui far dono d’indulgenza, di benigna concessione, di remissione d’ogni pena.