Nove regole da ignorare per farlo innamorare #37219

di Sarah MacLean

Leggereditore

(1 recensione) Scrivi una recensione
6,99€

Leggi l'anteprima

Una signora non fuma il sigaro. Non cavalca come un uomo. Non tira di scherma e non accetta sfide a duello. Non usa una pistola. Non gioca d’azzardo in un club per gentiluomini. Non bacia appassionatamente…
Lady Calpurnia Hartwell ha sempre rispettato le regole, ma le è servito solo a rimanere sola e insoddisfatta. E allora ha giurato di ignorarle e vivere la vita trasgressiva che fino a quel momento si era negata. Ma per partecipare a ogni festa da ballo, rubare baci di mezzanotte e altri segreti piaceri, Callie ha bisogno di un compagno. Qualcuno che sia esperto nella trasgressione, qualcuno come Gabriel St. John, marchese di Ralston, affascinante oltre ogni dire, con una reputazione pessima e un disarmante sorriso da canaglia.

Se non sta attenta, Callie rischia di non rispettare la regola più importante di tutte: quella per cui chi cerca il piacere non deve mai, mai e poi mai, per niente al mondo… innamorarsi.
Aggiunta al carrello in corso… L'articolo è stato aggiunto

Con l'acquisto di libri digitali il download è immediato: non ci sono costi di spedizione

Altre informazioni:

ISBN:
9788865085233
Formato:
ebook
Editore:
Leggereditore
Anno di pubblicazione:
2014
Lingua:
Italiano
Anteprima:
Anteprima
Dimensione:
664 KB
Protezione:
watermark
Autori:
Sarah MacLean

Recensioni degli utenti(1 recensione)

  • Pubblicato da mtsiciliano@alice.it il 05 Sep 2014

    3
    Insomma

    La prima cosa che mi ha colpito è il grande sfoggio di cultura classica. Che però stranamente è accompagnato da più di un’imprecisione: ad es. Calpurnia non è mai stata imperatrice di Roma, così come Cesare non è stato mai imperatore, anzi il termine è stato usato in quest’accezione molto tempo dopo di lui; ugualmente l’interpretazione dell’Odissea come romanzo d’amore fra Ulisse e Penelope lascia a dir poco perplessi. Non posso negare che spesso si ride di cuore. Certo la MacLean scrive bene e le scene di sesso sono piuttosto suggestive. Ma manco a dirlo si svolgono sempre in luoghi inopportuni e col rischio di essere scoperti. E sono davvero troppe, per cui alla fine stufano. O almeno questo è successo a me. Insomma alla fine di questo romanzo non resta molto. Soliti problemi di refusi/errori: i più divertenti l’uso del sostantivo “comuni” per tradurre, immagino, commoners o l’espressione “faceva da tappezziera” (che non deve indurre nessuno a pensare che Calpurnia lavorasse per vivere). Infine, se la protagonista fosse bella e snella come nella copertina, questo romanzo non sarebbe stato scritto.