La Signora Dalloway #853467

«Che importanza ha tutto questo? Comprare i fiori, organizzare una festa, ricordare un bacio dato tanti anni fa. Eppure… è tutto.»
Un giorno qualunque a Londra.
Clarissa Dalloway cammina per le strade della città, sente i rintocchi di Big Ben, osserva i volti della gente. Tutto sembra ordinario, eppure ogni istante vibra di significati nascosti, di vite intrecciate, di domande mai espresse. Altrove, un uomo spezzato dalla guerra ascolta le voci del suo dolore.
In questo romanzo, il tempo non è solo un orologio, ma una forza che scorre, ritorna e si arresta nei ricordi. La città non è solo uno sfondo, ma un organismo vivo che riflette i pensieri e le emozioni dei suoi abitanti. La vita stessa è un mistero da svelare, tra il banale e l'eterno, tra la festa e la solitudine.
Non è una storia. È un mosaico. Ogni frammento brilla di luce propria. Ogni frammento è vivo.
Virginia Woolf ci conduce in un viaggio senza trama, dove il vero protagonista è l’animo umano. E noi, lettori, siamo chiamati a scoprire che non esiste nulla di insignificante, neanche comprare i fiori.