Altre informazioni:
- ISBN:
- 9788898924363
- Formato:
- ebook
- Editore:
- Antonio Tombolini Editore
- Anno di pubblicazione:
- 2014
- Dimensione:
- 4.68 MB
- Lingua:
- Italiano
- Autori:
- Luca Martini
- Anteprima:
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- Protezione:
- watermark
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Altre informazioni:
Ho apprezzato molto questo esperimento di raccolta di racconti, di più persone, riguardanti un evento storico di cronaca come la strage della Stazione di Bologna del 2 agosto del 1980. E' una ferita ancora aperta ma, nello stesso tempo, molti giovani potrebbero non esserne a conoscenza e rileggendo i ricordi di tanta gente comune si rivivono sensazioni, scenari, immagini in modo vivido ed efficace anche grazie alla brevità dei racconti. Ne viene fuori quasi un racconto corale dai molteplici volti e colori. Restituisce una foto ancora attuale dello sdegno e del dolore di tanti italiani di fronte ad una delle innumerevoli storie vergognose frequenti nella nostra storia italiana.
Anche io sono uno di quelli che il destino ha voluto risparmiare. Partito da Torino con la mia amica, in tandem, qualche giorno prima, siamo arrivati a Bologna verso le 12, diretti a Rimini. Saremmo passati davanti alla stazione se fossimo arrivati prima dell'attentato, ma a quell'ora tutto era già accaduto e non ci siamo accorti per quale motivo il traffico era deviato ritrovandoci presto fuori città. Ma quando la sera abbiamo telefonato a casa per il solito "rapporto" alla famiglia abbiamo trovato una mamma angosciata perché aveva visto il telegiornale e ci sapeva "da quelle parti". E quello che mi ha colpito in questo libro è proprio il fatto che in molti racconti compare questo tema: "Potevo esserci io fra le vittime dell'attentato". E questo ci lega ancor di più a chi veramente c'era...
Il libro è interessante, alcuni racconti confesso che mi hanno commosso. L'argomento tra l'altro mi ha preso molto, anche perché con la mia famiglia passammo dalla stazione di Bologna poche ore prima dello scoppio della bomba, diretti con il treno, con macchina a seguito, in Trentino da Roma. Ho notato due cose che mi hanno colpito, una direi di colore: quasi tutti parlano delle notizie apprese dalla TV in bianco e nero. Mi ha incuriosito perché io allora avevo la TV a colori e ricordo che mio padre fece parecchia resistenza prima di acquistarla, non fummo certo tra i primi (in Italia il colore partì nel febbraio del 1977). Mi domandavo quindi se è effettivamente così o se è uno scherzo della memoria che associa al bianco e nero momenti molto distanti. La seconda è più sostanziale: a parte in un racconto, uno degli ultimi, non si legge mai la parola fascista applicata agli autori della strage. A me, con le stragi degli anni sessanta, settanta e ottanta è una delle prime cose che mi viene in mente. Senza dimenticare ovviamente gli apparati deviati dello Stato. Comunque è un libro che va letto perché l'esercizio della memoria è sempre utile