Cronache da utopia #68547

di William Morris

KKIEN Publ. Int.

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Il romanzo che riafferma il valore dell'uomo sulle cose In questo romanzo dai sapori decisamente utopistici (il titolo scelto per questa edizione cerca di rendere omaggio al pensiero positivo che Morris trasferisce piuttosto che identificare “nessun luogo” con un carico negativo che la traduzione italiana di “nowhere” con “nessun luogo” riporta), Morris ci descrive un tempo e un luogo trasformati non tanto da una ideologia – Morris è uno strenuo difensore del socialismo britannico – quanto dal desiderio degli uomini di riacquistare alcune fondamentali dignità andate perdute con l’avvento dell’epoca industriale: tempo per le persone per stare qualitativamente meglio insieme; lavoro che tende ad una produzione che segue i reali bisogni delle persone e non le logiche del profitto; gioventù educata secondo principi che si rifanno allo sviluppo naturale delle cose; relazioni sociali orientate all’accoglienza e alla condivisione. Riscoprire Morris e le sue Cronache da Utopia riveste un significato importante: riscoprire un ideale di vita vicino ai principi che furono i capisaldi della cultura umanistica, riaffermando il valore dell'uomo sulle cose, avendo cura nella formazione delle persone attraverso il sapere, l'esempio dei maestri, l'amore che sostiene il "fare le cose" con bellezza. "Un testo che ha fatto scuola per moltissimi, un esempio di mondo non proprio così impossibile, che spesso oggi cerchiamo e crediamo sia la soluzione a molti dei guai che stiamo attraversando." (Recensione) L'AUTORE: William Morris fu personaggio eclettico: romanziere, pensatore, artista, politico, trend-setter in settori quali l’architettura, la grafica, l’arredamento e il design. Morris è anche un convinto sostenitore del recupero del lavoro manuale e degli antichi mestieri. Non a caso fonda la società Arts and Crafts, ancora oggi in attività, e i suoi insegnamenti sono alla base di alcuni recenti esempi italiani (Brunello Cucinelli ha individuato in Morris il riferimento della sua Scuola dei mestieri iniziata a Solomeo).
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Altre informazioni:

ISBN:
9788899214609
Formato:
ebook
Editore:
KKIEN Publ. Int.
Anno di pubblicazione:
2015
Dimensione:
2.5 MB
Lingua:
Italiano
Autori:
William Morris
Anteprima:
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Protezione:
watermark

Recensioni degli utenti(1 recensione)

  • Pubblicato da finrod_s@libero.it il 27 Nov 2015

    2
    Il socialismo mai realizzato (per fortuna?)

    Mah… abbastanza perplesso sia dal libro in sé che da questa edizione. La “stupidaggine” in effetti l'ho fatta io, per un autore ottocentesco avrei dovuto prima controllare su siti come liberliber o manybooks, e infatti col senno di poi ho scoperto che da entrambi si poteva scaricare gratis (e legalmente!) questo libro, nel primo caso è vero, solo come pdf o odt (ma in italiano), nel secondo in lingua originale ma sia come ePub che in una ventina (!) di altri formati. Inoltre se la versione di liberliber è la “prima traduzione italiana […] di Ernestina D'Errico” quella della KKIEN è… “stata compiuta dall’originale da Bruno Valli, adattando la prima traduzione italiana di Ernestina D’Errico”, e l'impressione leggendo è che questo “adattamento” sia stato molto, molto leggero. Ora se il libro lo scarico gratis da liberliber può anche starci se si limitano a “riciclare” una traduzione “storica”, e ormai non più coperta da diritti, se lo stesso libro però me lo vendi, anche se ad un prezzo “popolare”, no, per favore traducilo di nuovo. Non ci stai dentro con il prezzo? Pace, o lo aumenti o se temi di non riuscire a venderne abbastanza con un prezzo più alto… beh, pubblica qualcos'altro. Poi certo, il saggio introduttivo di William Grandi sul socialismo utopico è anche interessante (seppure un po' sul pedante), ma imho non vale, da solo, l'acquisto del libro. Aggiungo che la cura editoriale è tutt'altro che elevata… insomma, non è un libro di cui me la sento di consigliare l'acquisto. Infine, il libro stesso… ecco, questa “utopia” descritta da Morris io l'ho trovata un po' inquietante, e francamente questo “socialismo utopico”, almeno come emerge da questo romanzo, più che un'alternativa, mi pare un'anticipazione degli orrori del comunismo “realizzato” nel corso del XX secolo, perché sì, saranno tutti buoni, soddisfatti, felici… ma i dissidenti comunque li hanno fatti sparire, e di fatto si vive in un regime di pensiero, se non di partito, unico.