La complessità sul momento #16013

Negli ultimi trent’anni il mondo scientifico si è trovato sommerso da un’immane massa di nuove informazioni, tuttavia, se ciò da una parte ha brevemente consentito ogni tipo di applicazione dalla più commerciale alla più vantaggiosa, dall’altra non ha condotto ad alcuna effettiva rivoluzione culturale. Anzi, parrebbe quasi che adesso nonostante una crisi economica davvero incipiente gli esseri umani siano in preda a una disorientante febbre atta a renderli man mano inetti a meditare sulla propria e altrui identità. Quando questa frastornante rincorsa sia veramente iniziata, è la traccia più sottesa a questo libro. Esso - parte di un più ampio progetto letterario tentato dal suo autore - è stato scritto intorno al momento, all’eterno presente in cui senza accorgerci ce ne stiamo immersi, impalpabile quantità che proprio le nuove conoscenze scientifiche indicano insieme al quanto elementare d’azione come la circostanza essenziale della realtà. Con iniziali irresoluzioni e poi novelle brevi, La complessità sul Momento ne suggerisce ai lettori mediante pensieri e parole cercati il più possibile al contrario: inseguendo un po’ dappertutto senza eccedente perizia significati unitari. I quali purtroppo ora se ne stanno disordinatamente dispersi, invece molto dimenticati, al fondo di un intricato ammasso di catalogazioni scientifiche. Un coacervo recentissimo e appunto sconfinato, attinente ai particolari minimi della realtà vitale e inanimata, che per il proprio incrementarsi troppo accelerato ove posto a paragone con l’incedere incerto dei pensieri umani, consente sempre meno di vedere il traguardo impossibile cui tutti insieme stiamo inconsapevolmente mirando.