Alvaro #911828

E' la storia di una piccola comunità agricola; sfoglia pagine diverse, dai brevi cenni antichi ad altri periodi più recenti. Il narratore prima presenta i suoi protagonisti, semplicemente descrivendo le loro azioni quotidiane, e le paure e le angosce, comprese le proprie, e le crudeltà della guerra, ma con occhi di bambino che sa solo ciò che vede e sente intorno a sé, dopo li caratterizza con goliardia in uno scenario di dopoguerra.Le veglie del dopo cena sono essenziali nel ricostruire gli animi "la voglia di stare insieme".E iniziano così i giochi, gli scherzi; ne fanno parte gli amici e i parenti tutti.Le emozioni e i sentimenti si liberano, spontaneamente, e faranno vivere i personaggi che li accompagnano.Il primo capitolo fa riferimento prima alle origini del territorio, poi racconterà del paese, dove le vicende si snodano, e delle donne importanti del Regime e dei tedeschi e americani, poi della sua distruzione. Il rifugio nel bosco dei propri abitanti, una libera prigione, si concluderà con una fuga, quella incontro alla libertà.Il secondo capitolo parla della ripresa, della voglia di lavoro, delle veglie, dei simpatici scherzi tanti e divertentissimi, dei parenti ed amici, incredibili e strepitosi nella loro povera e genuina innocenza.Nel terzo capitolo la realtà delle vicende è così assurda che sembra confondersi nella fantasia; poi saranno solo novelle.