Dolci, tenerissimi, problematici anni ... #444739

"Quando sembra che tutto sia stato detto e che niente debba essere ricordato, che l'inchiostro non debba più tracciare e che quieto nel calamaio debba restare, vedi lontano un punto … e sei in alto mare ..." E, pieno di dubbi ho stretto la penna fra le dita, un momento solo, poi l'ho lasciata cadere ... ma la mano, sospinta da una forza invisibile e incontrollabile, l'ha afferrata e ha iniziato a rigare il bianco foglio. I ricordi - dice l'autore -  erano un fiume senza retegnu, immagini lontane, latenti nei pertugi più nascosti della mente, che occhieggiavano, si allontanavano e, nuovamente, si riavvicinavano. E ho provato a scriverli.
Narra talvolta con Ironia - dice il recensore -, talaltra con dispiacere o nostalgia, sempre in maniera realistica, servendosi di un linguaggio fresco e genuino, ciò che accadeva all'epoca in cui era un bambino, un adolescente o già giovane adulto. L'ironia e la satira, spesso, sfociano in vero e proprio umorismo, ciò accade quando descrive quei quadretti paesani che il nostro "pittore"  rende meravigliosamente realistici e belli.
Perchè mi è piaciuto questo poema? Semplice e spontanea è la risposta: Biagio mi ha fatto rivivere, quasi rivedere come in un film, i periodi più duri della mia vita, ma anche quelli più belli. Tanto belli da lasciare nel mio animo un senso di dolce malinconia perchè non torneranno più come non tornerà la mia gioventù.