A Trenta Miglia da Kÿras-Èldor - [Prequel Il Canto delle Montagne] #603728

LIBRO SELEZIONATO DAL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO 2024 PER LA LIBRERIA SELF PUBLISHER
.
ROMANZO PREQUEL della saga "Il Canto delle Montagne"
.
L’assedio a Kÿras-Èldor è finito. Il timido duca-poeta Ildor spiazza il suo popolo e compie un’impresa inaspettata. Il mago Valhaaster, per salvarsi e fuggire, lancia su se stesso un incantesimo debilitante: si condannerà a restare in un carcere magico, trasformato in un corvo, fino all’ultima notte di ottobre. Solo allora sarà di nuovo libero e riavrà la sua forma umana. 

Il duca di Kÿras-Èldor bandisce una colossale caccia al mago e convoca compagnie di avventurieri da tutti i regni di Merìdia per stanare Valhaaster. Un anno di tempo per trovarlo e poche miglia da esplorare. Il premio è enorme: il tesoro del mago con le leggendarie Lacrime d’Ambra. 

La pietra nella piazza della capitale non mente: il nascondiglio del mago si trova da qualche parte a trenta miglia da Kÿras-Èldor. Migliaia di avventurieri rispondono all’appello del duca e danno inizio alla più grande caccia all’uomo di Merìdia. 

Ma un enigma senza fine protegge l’incolumità di Valhaaster: strappare misteriosi feticci a mostri che non possono mai essere uccisi definitivamente sembra la sola strada per arrivare al rifugio. Il tempo passa in fretta e la notte dell’ultimo giorno di ottobre si avvicina. 

La compagnia di nonno Rùbin, inviata dal re dei Nani, finisce coinvolta nelle trame del mago, del duca e dei ribelli, mentre nella misteriosa foresta di Pluviandor una guerra tra Piccolo Popolo Fatato, Driadi, Mìrmidi, Imp e Negromanti perdura da anni. Scavare nel passato di Valhaaster e in quello dei suoi alleati, prima che il potente maleficio sia pronto a scatenarsi per l’ultima notte di ottobre. 

L’ombra di un antico demone incombe sul Feudo e nella notte della stregoneria, Magia e Fede si affronteranno in un duello epico, dando inizio all’epopea senza tempo de “Il Canto delle Montagne”.
.
Copertina realizzata da Romina Vitali e Giuseppe Centonze
.
Prossimamente tradotto in inglese da Chiara Saibene